Se prendiamo in esame istituzioni come banche, università, enti pubblici o anche dei generici uffici non pensiamo che possano produrre rifiuti speciali, tuttavia non è così e spesso anche le stesse attività compiono questo errore, col rischio di incorrere in sanzioni amministrative.
Nello specifico i rifiuti speciali prodotti in queste realtà sono:Ognuno dei suddetti rifiuti necessita di un trattamento di trasporto e smaltimento a norma di legge che può essere garantito solo da aziende specializzate nello smaltimento e regolarmente iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali. Abbiamo già trattato in precedenza il corretto smaltimento dei documenti contenenti dati sensibili, vediamo quindi l’iter a cui devono essere sottoposti gli altri rifiuti.
A seguito della sottoscrizione di un accordo con un’azienda specializzata nella raccolta e smaltimento dei rifiuti speciali, sarà cura dell’utente effettuare una corretta raccolta interna dei rifiuti in contenitori omologati specifici per il tipo di rifiuto trattato, forniti direttamente dallo smaltitore.
Il rifiuto opportunamente imballato a questo punto deve essere stoccato in un’area interna dedicata al deposito temporaneo dei rifiuti.
Le tempistiche del deposito temporaneo variano in base al tipo di rifiuto: i rifiuti speciali pericolosi, possono essere stoccati per un massimo di un anno a patto che la quantità non superi i 10 metri cubi, mentre per i rifiuti speciali non pericolosi valgono le stesse tempistiche ma aumenta la quantità consentita che sale a 30 metri cubi.